martedì 4 agosto 2015

IL GRAPPLING (SUBMISSION WRESTLING)

 Il grappling è senza dubbio una delle mie più grandi passioni.
Mi sono avvicinato a questa disciplina grazie ad un amico e grande maestro di nome Simone che mi ha trasmesso da subito la sua passione per questa disciplina e mi ha insegnato le basi di questo meraviglioso sport.
Chi si avvicina al mondo delle MMA per forza di cose dovrà imparare anche a lottare,e lottare sarà parte essenziale del bagaglio tecnico di un vero Fighter di arti marziali miste.
Fondamentalmente nell’MMA ci sono due importanti fasi: la parte di striking in piedi e la parte di lotta.
Lo striking nell’MMA deriva essenzialmente dalla Muay Thai e dal K1 seppure con alcune differenze di impostazione dovute all’uso dei guantini e di una posizione di guardia più raccolta in modo da difendere attacchi portati alle gambe.
La parte di lotta invece è un mondo a sé.
La bellezza del grappling è che è praticamente una scienza applicata al corpo umano…
La lotta ha una storia millenaria: si praticava nell’antico Egitto,In Grecia e nell’antica Roma.Certamente il grappling deve la sua popolarità anche al Brazilian Jiu Jitsu con cui è strettamente imparentato.
Il brazilian Jiu Jitsu inventato da Helio Gracie è un’evoluzione del Jiu Jitsu tradizionale focalizzando l’attenzione sul combattimento a terra con il Kimono o Gi.
Fondamentalmente si tratta di lottare avvinghiati ad un avversario e lo scopo è quello di sottometterlo costringendolo alla resa tramite tecniche dette appunto di sottomissione
Tali tecniche si dividono in tre grandi famiglie:

-       Strangolamenti o Soffocamenti
-       Leve o chiavi articolari
-       Compressioni muscolari

Ci sono migliaia di tecniche di sottomissione da studiare ed applicare e da ogni posizione che i due lottatori assumono si sviluppano migliaia di scenari possibili.
La fase di lotta inizia in piedi dove bisogna riuscire a proiettare l’avversario a terra per iniziare la fase di lotta al suolo…
La fase in piedi è molto delicata perché puo’ da sola determinare l’esito di un incontro.
In piedi bisogna conoscere bene tutte le tecniche di proiezione derivanti dal Judo,Jiu Jitsu,Lotta libera e lotta olimpica e padroneggiare bene tecniche come double leg,single leg,supplex o spazzate e proiezioni di anca ad esempio…
Durante gli allenamenti conviene dedicarsi bene alla fase di transizione per portare a terra , le tecniche sopracitate vanno ripetute all’infinito e bisogna imparare l’arte di saper squilibrare l’avversario con precisione millimetrica.
Grande importanza è l’impostazione di partenza e il sapiente uso del baricentro di ogni lottatore…in genere i lottatori hanno un collo taurino ed una forza nelle spalle e nelle anche superiore ad ogni altro fighter perché si allenano specificamente per essere forti come tori.
Una volta a terra bisogna riuscire a guadagnare punti mantenendo delle posizioni dominanti che di per sé possono anche farci vincere un match senza bisogno di ricorrere alle tecniche di sottomissione.
Infine ci sono le finalizzazioni o sottomissioni appunto dove si infligge una buona dose di dolore all’avversario costringendolo alla resa tramite il famoso “TAP”.
Nel grappling non ci sarà mai un incontro uguale ad un altro…
La cosa veramente affascinante è che si tratta di una gigantesca partita a scacchi…ogni mossa ha la sua contro mossa e per ogni posizione o tentativo di sottomissione si hanno varie soluzioni da contrapporre per ribaltare completamente lo scenario.
E’ una disciplina che richiede un grande freddezza e lucidità nei contendenti..chi si fa prendere dalla foga o dalla rabbia finisce per commettere un errore e in genere nel grappling gli errori si pagano cari.
A differenza degli sport di Striking nel grappling c’è molta fase più di studio e la fatica di un combattimento a terra è immensa…spesso molti fighter allenati nella muay thai soffrono terribilmente anche solo facendo 1 minuto di lotta a terra…

Un fantastico sistema di allenamento alla fatica soprattutto per la mente..

Nessun commento:

Posta un commento